Stelle cadenti (Perseidi) 2024: picco di 914 meteore

L’osservazione dei fenomeni astronomici visibili ad occhio nudo durante l’estate, in particolare quelli che coinvolgono l’atmosfera esterna del nostro pianeta, è un’attività affascinante e molto amata. In agosto, la Terra attraversa un fitto ammasso di detriti lasciati dalla cometa 109P/Swift-Tuttle, noto come sciame meteorico delle Perseidi.

Costellazione di Perseo.

Questi detriti, entrando a contatto con gli strati superiori dell’atmosfera, creano le spettacolari “stelle cadenti”. Questi bagliori luminosi (meteore) sono prodotti dall’ablazione di frammenti rocciosi o metallici, che bruciano a causa dell’attrito con l’atmosfera terrestre ad alta velocità. Il nome delle Perseidi deriva dal fatto che il punto nel cielo da cui sembrano provenire, chiamato radiante, si trova nella costellazione di Perseo.

Lo sciame delle Perseidi è uno dei più regolari, abbondanti e spettacolari dell’anno, caratterizzato da detriti di dimensioni considerevoli, alcuni dei quali possono manifestarsi come brillanti bolidi. Abbiamo avuta la fortuna di vederne uno in una di queste notti. Ha lasciato un scia verde brillante ed è durato ben 15 secondi. Se volete saperne di più vi rimandiamo all’articolo qui.

Le notti estive, calde e serene, offrono condizioni ideali per osservare le meteore, un’attività che non richiede strumenti costosi o complessi: basta trovare un luogo buio, lontano dalle luci della città, sdraiarsi e guardare verso il cielo.


Grafico complessivo giornaliero degli eventi meteorici.

Molti appassionati e scienziati registrano e condividono le loro osservazioni, contribuendo a raccogliere dati preziosi per lo studio degli sciami meteorici. Questi dati permettono di monitorare le variazioni a lungo termine e di ottenere informazioni sulla natura e la distribuzione spaziale dei detriti che la Terra attraversa durante il suo percorso orbitale.

Sebbene l’osservazione visuale sia il metodo più antico, non è sempre il più efficiente per studi statistici, in quanto le meteore sono visibili solo di notte, con cielo sereno e senza la presenza della Luna, e preferibilmente in zone non affette dall’inquinamento luminoso. Questi fattori limitano la quantità e la qualità dei dati raccolti per studi continuativi.

Una tecnica più avanzata è quella radio, che sfrutta le proprietà riflettenti delle tracce meteoriche, ovvero canali ionizzati creati durante il processo di ablazione. Con l’uso di ricevitori radio specifici, è possibile captare e analizzare i brevi radio-echi prodotti dalla riflessione temporanea di segnali emessi da trasmettitori lontani e potenti.

I risultati delle osservazioni radio presentati sono frutto di analisi di dati selezionati, filtrati da interferenze come scariche elettriche atmosferiche, disturbi causati da satelliti artificiali, aerei, o fenomeni di ionizzazione anomala.

Il grafico riassume i conteggi orari dei radio-echi meteorici nei giorni vicini al picco delle Perseidi, evidenziando due picchi principali nelle notti del 12 e 13 agosto. La mappa seguente mostra la distribuzione oraria degli eventi durante questo periodo.

Grafico orario degli eventi meteorici.

La durata dei radio-echi è un parametro cruciale per individuare e analizzare la struttura degli sciami meteorici, essendo strettamente legata alla massa dei meteoroidi.

Più lunga è la durata del segnale radio, maggiore è la persistenza del canale ionizzato lasciato dal meteoroide, il che indica una massa maggiore o una diversa composizione del frammento. La durata complessiva degli eventi registrati in un giorno può indicare la quantità di massa dei meteoroidi osservati dalla nostra stazione mentre entrano nell’atmosfera.

Grafico giornaliero della durata complessiva degli eventi meteorici.

L’analisi statistica dei parametri che descrivono il flusso meteorico risulta particolarmente interessante grazie alla possibilità offerta dalle tecniche radio, che consentono di raccogliere dati in qualsiasi momento della giornata e quasi indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.

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